Il mattino della nostra partenza da Torino, il buon Padre celebrò per noi la Santa Messa nelle camere di Don Bosco. Alla fine di essa, ci rivolse semplici e commoventi parole di addio e inculcò la carità come mezzo unico, o per lo meno indispensabile, per poterci insinuare nell’animo di questo popolo; (…) . Accolsi come un sacro deposito le parole del Padre, e le portai sempre nel mio cuore. A suo tempo divennero lievito di vita e di azione.

(Autobiografia, La parola del Padre)

Bisogna avvicinarsi al sofferente e al bisognoso con qualche cosa in mano: con un mantello per chi ha freddo; con un vestito pulito ed igenico per chi è nel giaciglio che puzza; con del riso per che ha fame. Alleviare, cioè, le sofferenze del corpo, per riuscire a persuadere che effettivamente c’è un Dio che pensa a tutti i suoi figliuoli. (…) Difatti, quei poveri vecchi, quei malati domandavano: Qual è quel Dio che mi manda questo dono? Io lo debbo ringraziare. Espressioni commoventi, piene di mistero!

(Autobiografia, Ai poveri si annunzia la Lieta Novella)

Rivolto alle giovani dissi loro: Oggi cominceremo un’Opera stupenda! Datemi un soldo per una; un soldo solo. E caddero nella mia mano, un dopo l’altro, ventidue soldi. Qualcuna, più distinta, era disposta a largheggiare. Non volli. Presi soldi, dissi a tutte con slancio: Voglio che il nostro lavoro cominci con un atto di fede nella Divina Provvidenza.

(Autobiografia, Un atto di fede decisivo)