ITALIANO

“Maturai la mia nuova vocazione”

Dopo essersi consigliato con il suo Direttore spirituale, don Cavoli si reca alla casa salesiana di Rimini dove,durante un colloquio con il Direttore di allora, don Gavinelli, riceve in dono la biografia di don Bosco e le Costituzioni dei Salesiani.

Forte fu l’opposizione da parte della diocesi nel doverla lasciare. Ma superati i dissensi, si reca al noviziato salesiano a Genzano di Roma, dove si trovano aspiranti e novizi assai più giovani di lui.

Il 5 gennaio 1922 emette la professione religiosa, e come confratello salesiano è inviato alla casa di Perugia in costruzione. Qui per 3 anni vive l’esperienza di pastorale giovanile, nutrendo in cuore l’ideale di partire per le missioni all’estero e, dopo un colloquio con don Filippo Rinaldi, decide di andare in Giappone.

Del suo discorso, m’impressionarono più di tutto le parole: Corrono e saltano coi giovani. E decisi di far subito una visita al loro Istituto.

(Autobiografia, La guida del direttore spirituale)



Dal Vescovado, andai in Cattedrale per rivedere quella Cappella in cui, sei anni prima, avevo ricevuto l’ordinazione sacerdotale, e fissare i miei sguardi pieni di riconoscenza in quel simulacro della Madonna della Pietà. (…) Poche volte provai una simile gioia e tanta riconoscenza filiale verso la Madonna.

(Autobiografia, Una nuova burrasca )



Avvenne un giorno la visita del Rettore Maggiore dei Salesiani, Don Filippo Rinaldi. Mi chiamò a sè con quella dolcezza e paternità che gli era sommamente caratteristica, e mi chiese se mi sentivo di far parte di una spedizione missionaria pel Giappone. Risposi con grande, indescrivibile entusiasmo.

(Autobiografia, A Perugia)